La visita reumatologica è eseguita dal medico specialista reumatologo e che ha come obiettivo l’individuazione della malattia reumatica e la scelta della cura più appropriata.
Le patologie reumatiche sono oltre 150 appartenenti alle seguenti categorie:
- Malattie degenerative (artrosi)
- Malattie infiammatorie (artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiloentesoartriti, connettiviti, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia, polimiosite, dermatomiosite, sjogren, connettivite indifferenziata ecc.)
- Malattie dismetaboliche (gotta)
- Reumatismi extrarticolari (ad es. sindrome fibromialgica)
- Osteoporosi
Con le nuove terapie è ormai possibile prevenire l’invalidità, migliorare la qualità di vita del paziente, evitare la disabilità lavorativa e aumentare l’aspettativa di vita. Questi obiettivi sono raggiungibili a patto di una diagnosi precoce con altrettanto veloce inizio delle terapie. La diagnosi precoce si avvale di un buon esame clinico supportato da esami di laboratorio ed esami strumentali, quali la ecografia, la radiografia e la densitometria ossea DEXA. Durante la visita il reumatologo pone al paziente una serie di domande (anamnesi) volte ad ottenere un quadro della situazione quanto più chiaro possibile. Le domande riguardano il periodo e le modalità in cui è sorto il dolore per la prima volta, il modo in cui si è sviluppato nel tempo, l’eventualità dell’insorgenza di altri dolori o sintomi associati, ecc. Si passa successivamente alla seconda fase (esame obiettivo), durante la quale il reumatologo visita il paziente, controllando lo stato di salute di ossa, muscoli ed articolazioni. Lo specialista può inoltre richiedere ulteriori esami strumentali.